Benessere digitale – minimalismo digitale
Il benessere digitale sta diventando una questione della massima importanza, dato l’impatto della tecnologia nelle nostre vite. Infatti, oltre a risolvere dei problemi, la tecnologia modifica anche il nostro stato emotivo, in base alla tipologia e alla qualità del tempo trascorso in rete.
Se mi avessero detto, dieci anni fa, che Facebook avrebbe avuto il potere di farmi cambiare d’umore, mi sarei fatta una grassa risata. Se invece penso a come ho trascorso gli ultimi due anni di pandemia, prenderei volentieri una macchina del tempo per tornare indietro e dire alla me stessa del passato di non iscrivermi mai a questo social.
Mi rendo conto che possa sembrare un po’ drastico – e infatti non penso di riuscire a fare questo “grande passo”. Tuttavia, mi sono chiesta come potrei migliorare la mia vita digitale, in modo tale che abbia un impatto meno negativo sulla mia vita reale.
Cosa ho scelto di fare
Essere collegati è importante (talvolta, addirittura vitale), ma dovremmo impegnarci a esserlo promuovendo serenità e benessere mentale, in noi stessi e negli altri.
Prima di tutto, pensiamo a dove ci fa del male un certo tipo di attività e perché, e poi realizziamo delle strategie per lenire certe ferite digitali e allontanare ciò che non desideriamo.
La guerra dei like
Da anni il meccanismo dei like sui social condiziona profondamente le attese, le aspettative circa i nostri contenuti, generando feedback spesso poco veritieri. Non è detto che un buon contenuto sia per forza uno con migliaia di interazioni.
Hai notato come alcune pagine social media sfruttino ad esempio rabbia e indignazione con contenuti provocatori, fregandosene di quello che si lasciano dietro?
Frasi di odio, violenza, hate speech, aggressività costante. Ebbene, sembra che alcuni social abbiano investito particolarmente su questa tipologia di interazioni, restituendoci una rete sociale sempre meno compatta e incline alla incomprensione e al giudizio come modalità relazionale.
Sembra alle volte che le opinioni siano diventate una grande arena, dove dare il “pollice verso” o la grazia, ma senza scambiarsi davvero punti di vista e usando la mancanza di rispetto come strumento di approvazione. (Su questo aspetto, mi soffermerò approfonditamente in futuro).
Odiare il proprio corpo o la propria vita
Sempre più persone sono insoddisfatte del proprio stile di vita o addirittura della propria fisicità a causa di standard ovattati e spesso lontani dalla quotidianità.
Voler impressionare qualcuno, provare a raggiungere degli obiettivi lontani e “disumani” (come la lotta alla gravità e al tempo raccontata da foto e video di modelli/modelle irrealistici), mostrarsi sempre felici e sempre “OK”, sempre “vincenti”… logora. E, alle volte, mina la salute mentale e fisica.
“Ho fatto questo, ma non è abbastanza, non sono ancora abbastanza“. Quante volte un rapido confronto ha gettato qualcuno nello sconforto?
Per questo e tanti altri motivi, quando Instagram ha fatto la scelta etica di permettere di oscurare i like ai post, ho aderito subito e con entusiasmo a questa iniziativa. Non voglio condizionare il gradimento di una mia attività perché altri hanno messo “cuore” e qualcuno potrebbe sentirsi spinto a farlo per “spirito gregario” – voglio la sincerità, la semplicità, la libertà digitale.
E, se posso fare qualcosa per stimolare delle riflessioni controcorrente, è un bene farlo. E farlo ora, perché siamo ancora agli inizi di questa nuova sfida collettiva e certi treni possono ancora essere deragliati in tempo.
Qualche trucchetto per iniziare
Ti saluto con qualche piccola tecnica per iniziare a “disinnescare” e farti rispettare dal mondo digitale.
1️⃣ Riduci le ore sui social, grazie ad app di detox o funzioni speciali del tuo smartphone.
Io, ad esempio, mi trovo benissimo con il programma Benessere Digitale, su Android.
2️⃣ Davanti ai post che ti fanno “ribollire il sangue”, soprattutto se condivisi da testate online o pagine sensazionalistiche, osserva il modo in cui comunicano con te.
Ti fanno sentire rispettato?
Davvero hai bisogno che qualcuno ti parli come se avessi cinque anni?
“Choc nel web, ecco perché Tizio è un cattivone”.
“Guarda cosa ha fatto questa persona crudele”.
C’è un intento: farti aprire il link.
Farti leggere la pubblicità che sostiene questi sistemi. Non se ne fregano del disordine che ti lasciano dentro, dopo.
Allora smettila di “nutrirli”, perché non hanno rispetto di te e delle tue emozioni.
Diceva Socrate che bisogna parlare solo se qualcosa è vero o necessario.
Aderire al minimalismo digitale significa anche non permettere a chiunque di prendere un megafono e spararti insensatezze nella mente.
3️⃣ Seleziona content creator che ti danno: informazioni con profondità, contenuti divertenti, che ti permettano di approfondire le tue passioni.
Chi sono i dieci blogger, streamer, youtuber o influencer che danno ricchezza alla tua vita?
Non avere fretta o paura di perderti “qualcosa” e salva le notizie importanti per te su App come Pocket. Le leggerai a tuo comodo, senza fretta, e senza l’ansia di essere sommerso da troppe informazioni simultaneamente.
Questa è una trasposizione aggiornata di un mio vecchio post su Instagram.
Nei prossimi post di blog inserirò le riflessioni che sono seguite.
Maria Pia Dell’Omo
[…] ad esempio, mi sono avvicinata al minimalismo digitale, all‘etica digital e all’approfondimento delle soft skills come bagaglio […]
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