3 articoli sul potere della mente

Il potere della mente raccontato in tre articoli.
Era da un po’ che pensavo di raccogliere articoli interessanti che trovo in giro, per condividere e riflettere sul nostro essere umani.

La selezione di oggi parlerà di teoria della mente, impatto delle urla su sistema limbico nei bambini ed economia dell’attenzione all’epoca dei social network.

Prevedere emozioni e pensieri altrui

Non sarà certamente una novità per alcuni, ma è ora scientificamente dimostrato: sono stati identificati i neuroni responsabili del ragionamento sociale complesso.
Intuire e comprendere ciò che non viene detto verbalmente dalla persona che ci sta davanti è sicuramente una risorsa sociale. Costituisce anche una abilità complessa, perché permetter di riconoscere un pensiero, una credenza, un desiderio diversi dai nostri e su cui possiamo applicare ulteriori riflessioni in relazione alle circostanze. Ad esempio, può essere utile a sapere se stiamo venendo ingannati (sapere se quanto avviene nell’altro è vero o falso attiva determinate risposte neuronali).

Citando l’articolo della Harvard Medical Shool: “Si ritiene che gli individui con autismo, schizofrenia, disturbo affettivo bipolare e lesioni cerebrali traumatiche abbiano un deficit di capacità di teoria della mente (Theory of Mind)”(1).
Comprendere quindi questi meccanismi potrebbe rivelarsi particolarmente utile ai fini terapeutici e nello studio dei nostri comportamenti a livello sociale (economia, politica, organizzazione della vita di gruppo).

La differenza di questo studio, pubblicato su Nature, rispetto agli altri, consta nella possibilità di aver studiato i singoli neuroni, anziché differenti aree del cervello.
Il nome dell’articolo è, infatti, Single-neuronal predictions of others’ beliefs in humans (Previsione delle credenze altrui ad opera dei singoli neuroni negli esseri umani, (2)).
I test sono stati eseguiti su pazienti in procinto di essere operati per problemi neuromotori, come nel disturbo parkinsoniano. I test non hanno in alcun modo influito sul tipo di chirurgia (3) che il paziente ha ricevuto. “I microelettrodi inseriti nella corteccia prefrontale dorsomediale hanno registrato il comportamento dei singoli neuroni mentre i pazienti ascoltavano storie brevi e rispondevano a domande su di esse” (1), ragionando sulla posizione e l’identificazione di alcuni oggetti nella realtà e nelle credenze di un altro soggetto.

Tu e Tom vedete un barattolo sul tavolo. Dopo che Tom se ne va, sposta il barattolo in un armadietto. Dove crede che sia il barattolo, Tom?

Cosa è emerso dalle domande?

  • alcuni neuroni si attivano solo quando la credenza di un’altra persona per noi è falsa
  • altri immagazzinano le informazioni per distinguere le convinzioni di una persona da quelle di un’altra
  • altri creano le immagini di un oggetto menzionato nelle storie sottoposte durante l’esame
  • altri neuroni sono multitasking, quindi non si occupano solo del funzionamento sociale dell’individuo

Urlare ai bambini è come picchiarli

Secondo il professore della Harvard Medical School Joseph Shrand, urlare attiva il sistema limbico dei bambini (4). Questa parte atavica della nostra mente dispone dei comportamenti da attuare per tutelare la nostra esistenza: il meccanismo attacco/fuga. Secondo il ricercatore, un bambino può “congelarsi” dalla paura (fenomeno analizzato anche da Adam Levine in “Somatic Experiencing“; qui in italiano) e sembrare così più attento, ma in realtà sta sperimentando una sensazione di impotenza in cui vorrebbe fuggire, perché non gli è possibile aggredire il genitore per difendersi.

Provate a comunicare anziché comandare qualcosa a un bambino e noterete le differenze – J. Shrand

Nel suo libro diffonde il messaggio che la rabbia rende stupidi: un bambino spaventato non presta davvero attenzione a ciò che gli viene detto e, pertanto, rischierà di cadere nuovamente in errore, ottenendo altri rimproveri che non gli permetteranno di dare spazio al suo potenziale – un serpente che si morde la cosa, in conclusione.

L’epoca dei cervelli risucchiati da Internet

In un bellissimo articolo narrativo (5) di approfondimento su Siamomine, Priscilla de Pace affronta il tema dell’economia dell’attenzione e di come questa abbia modificato sensibilmente le nostre menti e il nostro modo di rapportarci con la realtà.

L’abbondanza di informazioni genera una povertà di attenzione – Herbert Simon

Vi invito a leggerlo, non solo per la piacevolezza dello stile, ma anche per la profondità argomentativa di Priscilla. Il tema mi è caro e cerco spesso di leggere qualcosa sull’argomento, perché, tra le nuove sfide dell’essere umano, c’è anche la dimensione da cittadino digitale, che abbiamo sviluppata nell’ultimo ventennio con non troppa consapevolezza. Invece, per gestire la sfida di essere OnLife (6), è utile volgere lo sguardo alle nostre spalle e riflettere, per capire cosa ci sta accadendo, su più piani.

Io, ad esempio, mi sono avvicinata al minimalismo digitale, all‘etica digital e all’approfondimento delle soft skills come bagaglio professionalizzante per i lavori del futuro. Con uno sguardo all’antropologia e uno alla tecnologia, per una pacifica esistenza ibrida (e consapevole) tra l’uomo e i suoi parti tecnologici.

Ti lascio con un esempio delle mie riflessioni sul benessere digitale: https://ilcapestro.wordpress.com/2021/11/23/minimalismo-digitale-farsi-rispettare/

Bibliografia:

1. Theory of Mind, Neurons responsible for complex social reasoning identified, 2021 https://hms.harvard.edu/news/theory-mind

2. Single-neuronal predictions of others’ beliefs in humans, Nature, 2021
https://www.nature.com/articles/s41586-021-03184-0

3. Cosa è la DBS – Deep Brain Stimulation: Università di Pittsburg
Deep Brain Stimulation for Movement Disorders
https://www.neurosurgery.pitt.edu/centers/epilepsy/dbs-movement-disorders#:~:text=DBS%20surgery%20involves%20placing%20a,the%20chest%20below%20the%20collarbone.

4. Stop yelling at your child, WebMED

5. Come resistere all’economia dell’attenzione, Siamomine.

6. Siamo tutti OnLife, Plusmagazine
https://www.plusmagazine.news/siamo-tutti-onlife-benvenuti-nel-ventunesimo-secolo-intervista-al-professor-luciano-floridi/

Foto di Anthony Shkaba

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